Entries from October 2013 ↓

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Il blog “Us And Them” nasce con l’intento di parlare di Resistenza direttamente da chi la Resistenza la fa e la vive quotidianamente. Il tipo di Resistenza di cui parleremo sarà la vita quotidiana di un popolo che l’unica arma che ha sono i loro corpi, al massimo qualche sasso. Non si parlerà di un luogo dove c’è una guerra, perchè una guerra è quando 2 eserciti si combattano ad armi pari. Qui c’è da una parte l’esrcito più avanzato a livello tecnologico/militare; dall’altra un popolo che viene violentato, stuprato, ucciso, senza avere la possibilità di difendersi.

In certi luoghi Resistenza è quando si va a prendere  l’acqua a una fonte sperando di non venire uccisi. Oppure, Resistenza è attraversare la strada sperando di non venire uccisi. Resistenza è vedere buttare giù la propria casa, e, piano piano, ricostruirla. Resistenza è dannarsi per trovare da mangiare, o poter leggere un libro, cercare di dare un minimo di istruzione ai figli, difendere olivi secolari e millenari che sono la fonte più grossa con cui campano i contadini e non solo. Tutto questo è Resistenza. Almeno per il popolo Palestinese, che da più di 60 anni cerca di Resistere alla violenza inaudita e ai massacri da parte di un entità occupante sionista.

Resistere significa anche divulgare tutto questo tramite una contro informazione senza censure.  Ma senza una forte collaborazione tutto questo serve a poco. Dobbiamo parlare con le persone, far vedere quello che succede veramente e fare in modo che queste, a sua volta, continuano la divulgazione. Avere a che fare con chi ha fatto della Resistenza una ragione di vita tramandata da generazione in generazione potrà magari, essere d’aiuto anche a chi, nei propri territori, si vede giorno per giorno portare via lavoro, casa, istruzione, sanità, terra e dignità. Dobbiamo fare in modo che le persone attingano a piene mani da questo popolo e l’unica modo è quello di supportarli. Questo è quello che chiedono, non solo chi li vi abita, ma anche e soprattutto i tanti Palestinesi che sono stati costretti ad abbandonare la propria terra e cacciati in campi profughi in altre terre.

L’unica cosa che continua a farli stare in piedi e non cedere è quello di avere la certezza e la consapevolezza che un giorno tornerrano nella propria terra e nelle loro case.

Noi saremo li con loro, quel giorno. E non importa sapere quando arriverà quel giorno. Ma arriverà.

Lotta, Divulga, Resisti.

L’ESERCITO EGIZIANO STA PIANIFICANDO UN INTERVENTO FINALE NELLA STRISCIA DI GAZA

I funzionari hanno detto a Ma’an che gli aerei egiziani sono entrati nello spazio aereo di Gaza e hanno esaminato un certo numero di località nei pressi del confine a Rafah e Khan Younis che dovrebbero essere i bersagli in caso gli attacchi militari contro le truppe egiziane si dovessero intensificare nel Sinai. Le fonti hanno aggiunto che velivoli egiziani potrebbero anche prendere come bersagli i veicoli che viaggiano attraverso il confine con la merce di contrabbando, sottolineando che “tutte le opzioni sono aperte”.

Fonti militari egiziane affermano che gli attacchi in corso nel Sinai sono svolti da organizzazioni che hanno basi sia nella penisola del Sinai che nella Striscia di Gaza.

Un alto funzionario egiziano ha riferito a Ma’an che “L’esercito egiziano non crede che la popolazione di Gaza sia coinvolta nelle violenze nel Sinai, ma alcune fazioni ostengono fortemente i gruppi del Sinai. I tunnel hanno un ruolo importante nella comunicazione tra le due parti.”

“Inoltre, Hamas, anche se partecipa in maniera limitata, è responsabile di mantenere il controllo dei tunnel del contrabbando, così come le fazioni operanti nell’enclave costiera”, ha aggiunto.

Centinaia di persone sono state uccise e più di 2.000 sono state arrestate in tutto l’Egitto durante repressione dei Fratelli musulmani, a seguito della cacciata da parte dell’esercito del presidente Mohammed Mursi nel mese di luglio.

Dato che gli attacchi contro l’esercito sono aumentati, l’esercito egiziano ha intensificato una campagna contro i gruppi militanti che operano fuori della penisola del Sinai.

L’esercito egiziano ha accusato Hamas, i governanti attuali della Striscia di Gaza, di essere collegati alla violenza e di avere legami con Mursi.

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Soldati Israeliani sparano lacrimogeni su bambini diretti a scuola

Alcuni bambini hanno lanciato dei sassi contro le forze d’occupazione israeliane mentre i soldati li seguivano durante il loro tragitto per andare a frequentare le prime lezioni della mattina. La risposta dei soldati israeliani presenti è stata incredibilmente sproporzionata.L’incidente si è verificato nei pressi del checkpoint 29 a Khalil (Hebron) e non è stato un evento isolato. Gli attivisti internazionali di Khalil monitorano diversi posti di blocco ogni mattina, dato che i soldati israeliani e  i coloni regolarmente molestano, intimidiscono e sparano sui bambini anche di 5 anni.

 

(fonte: Rete Italiana ISM)