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Raccolta Olive Qaryout

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Qaryout.

Oggi una grande presenza di studenti universitari provenienti da Ramallah e alcuni internazionali insieme per la raccolta delle olive presso una fattoria collocata precisamente in mezzo a due colonie.

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I soldati e i coloni non hanno fatto aspettare il loro arrivo. In modo massiccio.

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Di nuovo in viaggio..

Dopo 12 giorni lasciamo Nablus, direzione Khalil. In questi gioni abbiamo visitato tanti villaggi tra cui Asira, Burin,Balata ,Deir Istiya, Hawara, Kafr Qalil, Kufr Qaddum, Qaryout, Sabastiya. Tante le persone che rimarranno per sempre nelle nostre menti e nei nostri cuori, persone stupende con una forza e tenacia senza paragoni. Condividere anche un solo minuto insieme a questa gente ha un valore inestimabile. Abbiamo percorso km su km da collina a collina, da villaggio a villaggio, di cui tanti di questi  km a piedi quando tornavamo dalla raccolta delle olive. Ne foto ne video possono lasciare una  qualsiasi traccia dentro di noi,  queste cose servono per documentare per far conoscere senza censure, per dire che le cose non sono come i governi, tramite i mass media, vogliono farci vedere.  Da questi villaggi abbiamo visto la crudelta dei coloni e dei soldati nei confronti dei Palestinesi. Abbiamo visto la crudelta nei confronti di questa terra. Centinaia di alberi di olivo bruciati, tagliati, avvelenati. Ma qui non si piega nessuno.

Qui si Resiste e si va avanti.

Per noi, per me, aver scambiato strette di mani sporche di questa terra e qualcosa che mi unisce per sempre a questo popolo.

 

Masalamaa Nablus!

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Leo from Palestine

Raccolta Olive: Day 7

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Le foto che vedete sono frutto di un azione di un gruppo di estremisti della colonia vicina a Qaryout. Questi  hanno deciso di porre fine alla vita di circa un centinaio di olivi.

Gli olivi erano di varie famiglie del villaggio.Purtroppo non e un caso isolato, anzi. Queste sporche azi0ni sono quotidiane.

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Oggi eravamo un nutrito gruppo di internazionali di varie associazioni ed erano presenti anche media locali e alcune autorita.

Ma erano presenti anche i soldati, ovviamente.

Non e facile descrivere le facce che avevano le persone di questo villaggio.

Non ci si abitua mai a questi scempi.

 

Leo from Palestine

 

 

 

 

Manifestazione: Kufr Qaddum

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Video manifestazione di oggi:

 

Lotta.Divulga.Resisti.

Leo from Palestine

 

Raccolta Olive: Day 4

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” W berlusconi”. No non sono impazzito. Questo il saluto fatto da uno dei soldati che per tutta la giornata ci ha seguito durante la raccolta delle olive. Tanto per confermare il livello di intelligenza degli occupanti.

La giornata era iniziata gia male, visto che la persona che siamo andati ad aiutare nella raccolta, ha trovato i suoi olivi completamente spogli, senza olive, e come se non fosse abbastanza, chi ha portato via le olive ha ben pensato di bruciare o tagliare qualche albero, cosi, tanto per “avvisare”. L anziano contadino ha guardato un po intorno e poi ci ha detto  che quando e venuto in questi giorni a controllorare gli alberi erano pieni di olive e non c erano alberi danneggiati, poi ha aggiunto che  lo scorso anno ci voleva un mese intero per raccogliere tutte le olive……  tempo pochi minuti e abbiamo visto arrivare una macchina della “settlement security” ovvero le guardie di sicurezza interna delle colonie. Ci ha chiesto cosa dovevamo fare e quanto tempo ci serviva, poi ha fatto vedere al contadino quali eran gli alberi a cui poteva fare la raccolta (come se gli alberi fossero dei coloni), sapendo gia bene che da li qualcuno della colonia era gia passato…Come se non bastasse, dopo poco sono arrivati anche i soldati che hanno rivolto le stesse domande e hanno dato un tempo massimo in cui potevamo restare.

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Il contadino quindi ha deciso di controllare comunque gli alberi e siamo partiti sapendo gia che sarebbe stata una  magra raccolta. Non e stato facile, visto che c era anche il filo spinato in mezzo agli alberi SONY DSC

Non potevamo fare nemmeno 2 passi senza che i soldati non ci seguissero, ogni tanto si davano il cambio e uno si andava a sdraiare su un divano che era buttato in mezzi agli alberi…SONY DSC

Quando abbiamo finito di raccogliere quelle poche olive che “gentilmente” gli occupanti hanno lasciato, abbiamo preso tutte le cose ( secchi, teli, zaini ecc..) e ci siamo diretti verso la macchina, a quel punto uno dei soldati ci e venuto dietro e ci ha salutato con il sopra citato “w berlusconi”. Ho salutato con un semplice “a sorrata”, e il soldato, contento, se ne andato.

 

Leo from Palestine

 

Raccolta olive: Day 3

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Ieri e’ stata una giornata particolare. Come  nei giorni scorsi siamo andati a raccogliere le olive, ma questa volta la giornata l’abbiamo trascorsa presso una piccola fattoria gestita da una famiglia composta da marito,moglie e due figli. abbiamo iniziato molto presto e alle 11 abbiamo pranzato.Ci siamo seduti sulla nuda terra e mentre mangiavamo abbiamo iniziato a parlare e conoscerci. Lo stereotipo ” italiano/pizza/pasta” anche qui e’ molto diffuso e questa cosa faceva ridere tutti quanti…! Prima di ricominciare la raccolta la moglie ci ha detto che la sera ci voleva a cena e abbiamo accettato molto volentieri, questa cosa ha strappato un bellissimo sorriso sia a lei che al resto della famiglia. Quindi abbiamo continuato la raccolta, questa volta raccogliendo le olive cadute a terra…e trascorrere mezza giornata alternando tra lo stare seduti in terra e in piedi   e’ sinceramente poco piacevole…per non usare altri termini..! Ma la serata passata in compagnia di questa stupenda famiglia ha fatto passare tutti i dolori e la fatica: oltre ai buonissimi piatti tipici, la signora ha preparato anche gli spaghetti visto che aveva italiani come ospiti! Devo ammettere che dopo tutto quello che avevamo mangiato era veramente difficile trovare spazio per qualcos’ altro, ma come si poteva rifiutare? Dopo che mi hanno servito il piatto con gli spaghetti ho visto che la famiglia mangiava questi con le mani, senza forchetta. A me hanno portato la forchetta, ma ho rifiutato e ho fatto come loro e loro hanno incominciato a ridere e fare cenni di apprezzamento. Il resto della serata l abbiamo trascorsa cercando di capire dalla famiglia come si pronunciasse in palestinese il nome delle varie cose che vedevamo in casa, e loro a sua volta, volevano sapere come si chiamano in italiano…in poche parole siamo stati piu di 1 ora a ridere fino alle lacrime agli occhi, ogni volta che uno di noi e uno di loro pronunciava una parola nella lingua che veniva insegnata era uno spasso. Quando e arrivato il taxi per portarci al nostro appartamento ci siamo salutati come una vera famiglia,  avremmo voluto passare molto piu tempo in compagnia di queste stupende persone. Mentre scendevo le scale per raggiungere il taxi, mi e venuto spontaneo girarmi e dire nel mio inglese maccaronico “this is a very beautyful family” e la signora mi ha guardato sorridendo ed ha abbracciato il figlio.

Amo questo popolo.

 

Lotta.Divulga.Resisti.

Leo from Palestine

 

Raccolta Olive: Day 2

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Pensiamo che le immagini non abbiano bisogno di troppi commenti.

Stamani Abbiamo accompagnato alcuni contadini a raccogliere le olive proprio sotto una colonia, e come ci aspettavamo, poco dopo sono arrivati dei coloni che da non molto distante, hanno iniziato a guardarci con dei binocoli. In poco tempo sono arrivati i soldati in tenuta da guerra, con i fucili ben spianati. Con noi, oltre ai contadini  c erano anche i loro figli e nipoti , bambini di 5 o 6 anni. Abbiamo continuato a lavorare, raccogliendo le olive facendogli capire che noi da li non ce ne saremo andati. I soldati hanno intimato di andarcene entro mezzora altrimenti ci avrebbero arrestati tutti, quindi, abbiamo continuato a raccogliere le olive. Dopo nemmeno 20 minuti sono tornati ancora piu incazazati e a noi internazionali hanno chiesto i passaporti, alcuni lo hanno dato, altri hanno continuato a lavorare o a fare foto. I bambini guardavano i soldati come se per loro fosse una cosa normale e purtoppo per loro e cosi davvero. I contadini stavano spiegando ai soldati che quella era la loro terra, terra palestinese e quindi avevamo il diritto di rimanere li a raccogliere le olive. La tensione era palpabile, il nervosismo pure, ma la convinzione di avere il diritto di rimanere a raccogliere le olive faceva passare tutto; ci guaredavamo e cercavamo di capire cosa poter fare oltre per aiutare i contadini.  Ad un certo punto i contadini hanno deciso di scendere qualche appezzamento e lasciare che le acque si calmassero, e cosi abbiamo fatto. I soldati continuavano a far vedere i loro documenti che dicevano che quella zona era entro i loro confini e quindi hanno iniziato a seguirci. Ad un certo punto hanno dichiarato che quella era ZONA MILITARE CHIUSA e nonostante abbiamo cercato di resistere il piu a lungo possibile anche facendo a turni per presidiare la terra, i contadini hanno deciso che per questo giorno era meglio chiuderla in questo modo. Ma questo non vuol dire che sia un arresa, anzi. Queste sono situazione che ogni giorno i palestinesi devono vivere sulla loro pelle. Ancora qualcuno si domanda perche  internazionali come ISM siano in Palestina?

Lotta.Divulga.Resisti.

Leo from Palestine

Raccolta olive: day 1

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Oggi abbiamo iniziato la raccolta delle olive in una fattoria che confina con una colonia. La nostra presenza deve servire oltre che per la raccolta stessa, anche e soprattutto per vigilare che non si avvicinano ne coloni ne tanto meno i soldati. La giornata per noi si e’ svolta in maniera tranquilla, abbiamo trascorso ore a raccogliere olive (circa 300kg in 7 persone), ma altri compagni  hanno riferito che hanno avuto non pochi problemi in altre zone. Dopo la raccolta, ci hanno fatto vedere un acquedotto che serve esclusivamente per le colonie li vicine….ma da dove prendono l’acqua? ovviamente dal suolo palestinese….

Tutta la prossima settimana continueremo la raccolta delle olive e a fare in modo che gli occupanti stiano alla larga dalla terra dei contadini palestinesi.

 

Lotta.Divulga.Resisti.

Leo from Palestine

NABI SALIH

Oggi la nostra presenza era richiesta per partecipare alle dimostrazioni nelle varie citta e villaggi, contro le colonie presenti nei territori occupati.

La nostra destinazione era ad  NABI SALIH, un villaggio a circa 30 minuti di macchina da Ramallah. Purtroppo, una volta arrivati la abbiamo scoperto che la “demo” non ci sarebbe stata perche ci doveva essere il funerale di una persona del villaggio.

Siamo stati invitati ad andare da una famiglia che ci ha accolto nella loro bella e accogliente casa, dove i bambini ci hanno subito preso per giocare insieme a loro, cosa a cui non ci siamo sottratti, anzi….

Poco dopo ci hanno mostrato alcuni video girati durante le “demo” appena passate, e come ci immaginavamo la ferocia dell esercito israeliano era al di sopra delle nostre aspettative: Bambini arrestati perche avevano lanciato qualche sasso o perche non avevano rispettato la distanza da loro imposta, lacrimogeni sparati a raffica (dopo una demo, in un solo giorno, hanno raccolto da terra piu di 200 bossoli di lacrimogeni…e se pensiamo che il villaggio di 600 persone…..), donne picchiate o sbattute a terra.

Nonostante non ci sia stata la demo dove eravamo noi, (anche se sicuramente saremo a quella della prossima settimana) abbiamo capito cosa vuol dire vivere e sopravvivere in questa terra. Basta camminare per strada per trovavare tranquillamente bossili di proiettili o lacrimogeni.

 

Lotta.Divulga.Resisti.

Leo from Palestine

 

Ramallah !

Siamo arrivati a casa,  Ramallah ! Con un po di peripezie ma siamo arrivati…! nei prossimi giorni aggiorneremo il blog, seguiteci.

Lotta. Divulga.Resisti.